Polizia

Sette persone indagate e imputate dell’inchiesta “Puro Sangue Ciarelli” hanno scelto di essere giudicate con il rito abbreviato e saranno processati davanti al giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Roma Rosalba Liso. Queste persone sono state arrestate a giugno dall’operazione c dalla Squadra mobile di Latina e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Roma. Si tratta di Maria Grazia Di Silvio, Valentina Travali, Costantino Di Silvio detto Patatone, Francesco Iannarilli, Roberto Ciarelli e Gianluca Di Silvio, le quali sono chiamati a rispondere a vario titolo di estorsione, truffa, violenza privata, danneggiamento e lesioni, reati aggravati dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolazione mafiosa.  Le indagini, che sono state supportate dalle dichiarazioni dei pentiti, hanno fatto emergere un diffuso sistema di usura ed estorsione di cui erano vittime imprenditori pontini, commercianti e altri cittadini. In almeno dieci degli episodi sono stati utilizzati dei metodi tipicamente assimilabili a quelli adottati dalle mafie, come la minaccia di ritorsioni nei confronti delle vittime, la spendita del nome Ciarelli come segno di appartenenza al gruppo criminale per amplificare l’efficacia delle azioni intimidatorie, l’affermazione del potere di riscossione del pizzo da parte del clan. Per alcune delle persone raggiunte da misura cautelare, che sono Manuel Agresti, Matteo Ciaravino, Carmine Ciarelli, Antoniogiorgio Ciarelli, Ferdinando “Furt” Ciarelli,Ferdinando Ciarelli, Ferdinando Ciarelli detto “Macu”, Pasquale Ciarelli e Rosaria Di Silvio, è partito da poco il processo con rito ordinario davanti al Tribunale di Latina ment

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