Presentazione del Signore

La festa del 2 febbraio è una celebrazione che incentra l’attenzione nell’umile gesto della presentazione di Gesù Bambino al Tempio. Prima della riforma liturgica del Concilio Vaticano II si celebrava la purificazione della Vergine Maria. San Luca precisa che Maria e Giuseppe offrirono il sacrificio dei poveri (Lc 2,24), per evidenziare che Gesù è nato in una famiglia di gente semplice, umile ma molto credente. Viene tradizionalmente chiamata anche “Festa della Candelora” perché, in questo giorno, si benedicono le candele, il simbolo di Cristo, “luce per illuminare le genti”. Così viene chiamato il Bambino Gesù dal vecchio Simeone al momento del rito prescritto dalla legge giudaica. Il tema della luce, infatti, è fortemente presente nella liturgia di questa festa, nella quale si celebra anche la Giornata della Vita Consacrata. La luce manifesta la bellezza e il valore della vita consacrata come riflesso della luce di Cristo. L’offerta di Gesù al Padre prelude inoltre alla sua offerta sacrificale sulla croce, e quindi è necessario ricordare che la gioia della vita consacrata passa necessariamente attraverso la partecipazione alla Croce di Cristo, come è stato di Maria: la sua è la sofferenza del cuore che forma un tutt’uno col cuore del Figlio di Dio, trafitto per amore.

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